Libri dal 1840 agli anni '70

Abstract/Sommario: L’impostazione di questo volume — che si propone come un testo introduttivo allo studio della sociologia — differisce notevolmente da quella dei testi normalmente in uso nell’università o presenti sul mercato librario. Gli autori hanno organizzato il materiale secondo un taglio « biografico » che sviluppa i temi classici per testi di questo genere — socializzazione, famiglia, comunità, stratificazione, controllo sociale, burocrazia, potere, ecc. — partendo dai concreti problemi di vita ...; [Leggi tutto...] L’impostazione di questo volume — che si propone come un testo introduttivo allo studio della sociologia — differisce notevolmente da quella dei testi normalmente in uso nell’università o presenti sul mercato librario. Gli autori hanno organizzato il materiale secondo un taglio « biografico » che sviluppa i temi classici per testi di questo genere — socializzazione, famiglia, comunità, stratificazione, controllo sociale, burocrazia, potere, ecc. — partendo dai concreti problemi di vita, così come si pongono nell'esperienza quotidiana di un individuo con le varie strutture istituzionali, durante l’intero arco della sua vita. Un’altra scelta che i due autori americani hanno fatto è quella di dare spazio, più che all'esposizione dei dati, ai concetti e alle prospettive fondamentali della disciplina, nella convinzione che compito del volume è essenzialmente quello di fornire al lettore un corredo concettuale di base. Scritto in uno stile piano, che non presuppone conoscenze teoriche precedenti, e sempre estremamente brillante nell’esposizione, il volume offre tra l’altro il pregio di una godibilissima lettura.

Abstract/Sommario: Uno dei più noti e stimati sociologi europei, Tom Bottomore, affronta in questo libro breve ma denso il cruciale problema dei rapporti tra marxismo e sociologia. Il nucleo centrale della trattazione è rappresentato dal tentativo di valutare in che termini, in che senso e attraverso quali fondamenti teorici il marxismo può essere considerato e impiegato oggi come un sistema sociologico anziché (o oltre che) come una visione filosofica del mondo. L'analisi di Bottomore si rivolge anzitut ...; [Leggi tutto...] Uno dei più noti e stimati sociologi europei, Tom Bottomore, affronta in questo libro breve ma denso il cruciale problema dei rapporti tra marxismo e sociologia. Il nucleo centrale della trattazione è rappresentato dal tentativo di valutare in che termini, in che senso e attraverso quali fondamenti teorici il marxismo può essere considerato e impiegato oggi come un sistema sociologico anziché (o oltre che) come una visione filosofica del mondo. L'analisi di Bottomore si rivolge anzitutto ai rapporti storicamente determinatisi tra marxismo e sociologia, considerando sia le reazioni degli studiosi marxisti allo sviluppo della sociologia che l'influenza del marxismo su rilevanti settori del pensiero sociologico. La trattazione prosegue con l'analisi dei principali concetti sociologici presenti nell'opera di Marx e di altri studiosi marxisti, discutendo in particolare le nozioni di classe e conflitto di classe, il concetto di ideologia, la teoria del cambiamento rivoluzionario e l'idea di società socialista. Il volume si conclude con una esplorazione delle possibilità di nuovi sviluppi nell'ambito di una sociologia marxista.

Abstract/Sommario: The question of what to do and how to do it in sociological investigation and analysis is as open to innovation and change today as it ever was. In a field that studies a subject about which it can never be said, “This is final,” styles and trends develop as rapidly as new informaticon is discovered. Sociological Methodology 1970 is the second yearbook in a series that endeavors to keep the social scientist abreast of the methodological changes in his field. The series is sponsored by ...; [Leggi tutto...] The question of what to do and how to do it in sociological investigation and analysis is as open to innovation and change today as it ever was. In a field that studies a subject about which it can never be said, “This is final,” styles and trends develop as rapidly as new informaticon is discovered. Sociological Methodology 1970 is the second yearbook in a series that endeavors to keep the social scientist abreast of the methodological changes in his field. The series is sponsored by thè American Sociological Association for the purpose of advancing the development of methodology in sociology. Edgar F. Borgatta and George W. Bohrnstedt have put together a collection of originai essays that touch upon the most current topics in the field and give a rapresentative sampling of the thinking of leading spokesmen. No one methodological area dominates the 1970 yearbook, but several aspects of the book deserve special mention. Part One continues the concern of the 1969 volume with models for causal analysis, which has become an important tool in the development of methodology itself as well as in data analysis per se. Part Two is also of special interest, for, although nontechnical presentations of the measurement problem have occurred in sociology, relatively explicit technical papers have for the most part been absent from the literature. Pare Three deals with several statistical techniques which may prove useful to sociologists and provides introductions to two important branches which sociologists have largely ignored—Bayesian statistics and uncertainty analysis. The 1970 yearbook concludes with three chapters on mathematical sociology. Suitable for profcssionals, graduate students, and serious undergraduates in sociology and related social sciences, "Sociological Methodology" 1970 contains the most important current methodological developments. Ultimately, however, the tools discussed in this book are only as good as the scientific intuition and imagination of the social scientist who uses them.

Abstract/Sommario: The recent surge of interest among sociologists in longitudinal and historical studies is bound to increase our understanding of social dynamics. But because longitudinal analysis raises new problems not relevant to traditional static methodologies, research problems need to be even more carefully formulated than they have been in traditional cross-sectional research, and elaborate, sophisticated statistical models for the analysis of data are required. Sociological Methodology 1977 co ...; [Leggi tutto...] The recent surge of interest among sociologists in longitudinal and historical studies is bound to increase our understanding of social dynamics. But because longitudinal analysis raises new problems not relevant to traditional static methodologies, research problems need to be even more carefully formulated than they have been in traditional cross-sectional research, and elaborate, sophisticated statistical models for the analysis of data are required. Sociological Methodology 1977 concentrates on these problems and opportunities. In this new book, longitudinal data analysis is approached predominantly as a source of information about dynamic processes, not merely as a technique for dealing with the characteristic problems of cross-sectional research, such as defining causai directions. David Heise and his contributors examine a range of topics—how the paradigm can guide research on the cultural basis of everyday behavior; pooling cross-sections and time series in estimation in panel models; using improved procedures for estimating reliability and stability from panel data; evaluating thè Box-Jenkins and econometrie methods of analyzing policy impact problems; conducting estimates for differential equation models of social phe- nomena; avoiding bias in estimates of rates from retrospective questions; developing estimates of network time series from archival records; blocking sociometric data with CONCOR and related methods; and using statistical inference and statistical power in applications of the generai linear model. "Sociological Methodology" 1977, eighth in a series sponsored by the American Sociologica! Association, offers researchers Solutions to a variety of problems encountered in longitudinal data analysis and promotes more productive use of overtime data. It marks a significant shift in the orientation of sociological methodologists toward longitudinal data.

Abstract/Sommario: In certe condizioni, quali quelle realizzatesi in Italia nella prima metà degli anni ’70, l’aumento della spesa pubblica può determinare inarrestabili spinte inflazionistiche, che si scaricano nei conti con l'estero, e condurre nel medio periodo alla stagnazione del reddito e dell’occupazione. Questo saggio si propone di valutare le cause e gli effetti della crisi della finanza pubblica nel periodo 1970-75 mediante l’analisi dei flussi finanziari del Settore Pubblico e, in particolare, ...; [Leggi tutto...] In certe condizioni, quali quelle realizzatesi in Italia nella prima metà degli anni ’70, l’aumento della spesa pubblica può determinare inarrestabili spinte inflazionistiche, che si scaricano nei conti con l'estero, e condurre nel medio periodo alla stagnazione del reddito e dell’occupazione. Questo saggio si propone di valutare le cause e gli effetti della crisi della finanza pubblica nel periodo 1970-75 mediante l’analisi dei flussi finanziari del Settore Pubblico e, in particolare, delle variabili significative, quali la spesa pubblica per funzione, categoria economica ed ente di spesa, la pressione fiscale, le entrate per tariffe, il disavanzo e il suo finanziamento, il debito pubblico e il numero dei dipendenti. La tesi centrale è che il risanamento della finanza pubblica potrà avvenire solo se maturerà la consapevolezza della necessità di realizzare scelte nazionali coerenti sulle priorità nella gestione delle risorse. Franco Reviglio è ordinario di Scienza delle finanze e diritto finanziario alla Facoltà di Economia e Commercio dell'università di Torino, direttore dell’istituto di Scienza delle finanze della Facoltà e consulente del Ministero del Bilancio e della Programmazione economica. Delle sue numerose pubblicazioni ricordiamo: « La teoria della curva di domanda e gli effetti delle imposte» (1965); « Saggio sulla sicurezza sociale in relazione allo sviluppo economico» (1967); « La finanza della sicurezza sociale » (1975, in collaborazione con F. Forte).

Abstract/Sommario: La teoria sulle grandi linee - la psicologia sociale e i suoi attuali fondamenti filosofici - La sperimentazione in psicologia - La metodologia delle scienze adulte - Il modello antropomorfico di "uomo" - "Perchè non chiederlo a loro stessi..?" - Verso una nuova metodologia - L'analisi degli episodi - La struttura degli episodi formali - la prospettiva drammaturgica - La verifica empirica dei modelli ruolo-regola - Le potenzialità umane - Le nature umane - La strategia della ricerca ne ...; [Leggi tutto...] La teoria sulle grandi linee - la psicologia sociale e i suoi attuali fondamenti filosofici - La sperimentazione in psicologia - La metodologia delle scienze adulte - Il modello antropomorfico di "uomo" - "Perchè non chiederlo a loro stessi..?" - Verso una nuova metodologia - L'analisi degli episodi - La struttura degli episodi formali - la prospettiva drammaturgica - La verifica empirica dei modelli ruolo-regola - Le potenzialità umane - Le nature umane - La strategia della ricerca nelle scienze comportamentali. Alcune nuove direzioni metodologiche.

Abstract/Sommario: Il sistema delle partecipazioni statali rappresenta una parte notevole della nostra economia. Se si pensa agli enti di gestione, cioè all’Iri, all’Efim, all’Eni, all’Eagat e all’Ente gestione per il cinema, ci si rende conto della vastità e complessità della struttura. Dagli enti di gestione infatti dipendono le società finanziarie di settore, le finanziarie di partecipazione, le società capo-gruppo e capo-settore, le società operative; una ragnatela di imprese pienamente giustificata ...; [Leggi tutto...] Il sistema delle partecipazioni statali rappresenta una parte notevole della nostra economia. Se si pensa agli enti di gestione, cioè all’Iri, all’Efim, all’Eni, all’Eagat e all’Ente gestione per il cinema, ci si rende conto della vastità e complessità della struttura. Dagli enti di gestione infatti dipendono le società finanziarie di settore, le finanziarie di partecipazione, le società capo-gruppo e capo-settore, le società operative; una ragnatela di imprese pienamente giustificata perché è giustificato l’intervento dello Stato in settori collegati ai servizi pubblici, alle produzioni di base, ecc. Ma perché allora oggi si parla di gestioni disastrose, si mettono in liquidazione società, si fermano iniziative sino a ieri conclamate? Perché il sistema delle partecipazioni statali si è andato deteriorando? La risposta sembra essere questa: su uno schema teorico valido si è andata costruendo una struttura fatta di istituti, società e aggregazioni societarie giustificate non da finalità economiche ma da motivi diversi, collegati alle clientele politiche di varia connotazione, dalla mancata volontà di risolvere i problemi rimandandoli alla scelta di uomini per lo più incapaci ma graditi, ai potenti. Come uscirne? Il problema è esploso, il dibattito è aperto e sarà materia di discussione per i prossimi anni. In questo dibattito si inserisce il libro di Piero Guizzetti, noto consulente aziendale, che ha avuto modo di conoscere dal di dentro la struttura delle partecipazioni statali. Lo testimoniano le imprecisioni in cui incorrono spesso i politici, i sindacalisti, gli esponenti del mondo imprenditoriale, e anche i giornalisti, che sono portati ad attribuire, ad esempio, una specifica natura pubblica a qualunque impresa del sistema senza un’idea precisa dei caratteri costitutivi dell’apparato. In secondo luogo Guizzetti compie un’analisi delle strutture economiche delle partecipazioni statali, ed è questa la parte del libro che riveste un interesse più immediato. Da anni si parla di riforma del sistema, le proroghe non sono più possibili, è opportuno che anche l’opinione pubblica conosca a fondo il problema: il libro di Guizzetti è un valido contributo a questo fine.

Abstract/Sommario: La nascita e lo sviluppo del liberalismo europeo, dall’affermazione del Terzo Stato nella Rivoluzione francese all’avvento dello Stato liberale. Costituzionalismo, democrazia, socialismo, risorgimenti nazionali: un secolo di lotte fecondate e legittimate dall’aspirazione alla libertà. La Storia del liberalismo europeo non è soltanto un classico della storiografia, ma anche un documento di altissimo valore in cui si concretano la crisi dell’idealismo italiano e la rivendicazione degli i ...; [Leggi tutto...] La nascita e lo sviluppo del liberalismo europeo, dall’affermazione del Terzo Stato nella Rivoluzione francese all’avvento dello Stato liberale. Costituzionalismo, democrazia, socialismo, risorgimenti nazionali: un secolo di lotte fecondate e legittimate dall’aspirazione alla libertà. La Storia del liberalismo europeo non è soltanto un classico della storiografia, ma anche un documento di altissimo valore in cui si concretano la crisi dell’idealismo italiano e la rivendicazione degli ideali di libertà di fronte alle prime esperienze del fascismo. Come sottolinea Eugenio Garin: “È proprio la presenza in tutto il libro di questo ‘spirito di libertà’ che ha fatto dell’opera del De Ruggiero uno dei testi della resistenza culturale al fascismo, una delle opere che servirono a educare a quella 'religione della libertà’ che era la necessaria premessa per ogni rinnovamento della democrazia italiana. Se i partiti liberali erano miseramente falliti; se i liberali di partito erano venuti in gran parte confluendo nel fascismo dopo averlo promosso e aiutato nella sua affermazione, il liberalismo teorizzato e difeso da De Ruggiero e da Croce come condizione della vita civile nel mondo moderno contro l’autoritarismo fascista divenne un terreno comune d’incontro, e un efficace strumento educativo.”

Abstract/Sommario: Il punto di vista della filosofia - La complessità - Forme complesse - Struttura dei sistemi complessi - Processi all'interno dei sistemi complessi - La retroazione nei sistemi - La stabilizzazione nei sistemi complessi - Analisi dei sistemi - La comunicazione all'interno dei sistemi - Controllo dei sistemi - La previsione tecnologica - Modelli di sistemi.

Abstract/Sommario: L'opera di Ernest Nagel "The Strutture of Science”, di cui presentiamo ora la traduzione italiana, si colloca nel filone della critica della scienza, che si è vigorosamente sviluppato a partire dalla fine del secolo scorso, sotto la duplice influenza della crisi del vecchio positivismo e dei nuovi problemi sorti nell'ambito stesso della ricerca scientifica in relazione ai fondamenti della matematica e della fisica (Schemi di spiegazione scientifica - Lo schema deduttivo di spiegazione ...; [Leggi tutto...] L'opera di Ernest Nagel "The Strutture of Science”, di cui presentiamo ora la traduzione italiana, si colloca nel filone della critica della scienza, che si è vigorosamente sviluppato a partire dalla fine del secolo scorso, sotto la duplice influenza della crisi del vecchio positivismo e dei nuovi problemi sorti nell'ambito stesso della ricerca scientifica in relazione ai fondamenti della matematica e della fisica (Schemi di spiegazione scientifica - Lo schema deduttivo di spiegazione - La struttura logica delle leggi scientifiche - Leggi sperimentali e teorie - Lo status conoscitivo delle teorie - La meccanica e le spiegazioni di tipo meccanico - Spazio e geometria - Geometria e fisica - Casualità e indeterminismo nelle teorie della fisica - La riduzione delle teorie - Spiegazione meccanicistica e biologia organismica - problemi metodologici delle scienze sociali - Spiegazione e comprensione nelle scienze sociali - Problemi della logica dell'0indagine storica).

Abstract/Sommario: Nell’economia italiana è in atto una modifica piuttosto estesa dei flussi finanziari che privilegia le operazioni di prestito e l'assorbimento di risorse da parte del settore pubblico ed indirettamente comporta una riduzione delle disponibilità ottenibili dalle imprese ed un aumento del loro costo. Non meno importanti, anche se meno appariscenti, appaiono le variazioni intervenute nella struttura del sistema finanziario e nelle condizioni di funzionamento del mercato mobiliare: le azie ...; [Leggi tutto...] Nell’economia italiana è in atto una modifica piuttosto estesa dei flussi finanziari che privilegia le operazioni di prestito e l'assorbimento di risorse da parte del settore pubblico ed indirettamente comporta una riduzione delle disponibilità ottenibili dalle imprese ed un aumento del loro costo. Non meno importanti, anche se meno appariscenti, appaiono le variazioni intervenute nella struttura del sistema finanziario e nelle condizioni di funzionamento del mercato mobiliare: le aziende di credito continuano ad aumentare la raccolta di depositi ma, paradossalmente, vedono ridursi la loro importanza nel mercato dei prestiti e tendono a perdere il controllo sulla destinazione delle risorse da esse intermediate. A questi temi è dedicato questo volume, che ha già conosciuto una rapida diffusione come « Quaderno » della Rivista di Economia e Politica Industriale, e viene ora riproposto in una edizione aggiornata nei dati e arricchita di osservazioni sulla cruciale questione della distribuzione delle risorse finanziarie tra settore pubblico e attività produttive. Francesco Cesarini, nato a Milano nel 1937, insegna Tecnica bancaria e Tecnica di borsa presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’università Cattolica di Milano. È autore di alcune monografie su problemi bancari e del mercato mobiliare e di una serie di saggi dedicati a specifici aspetti del sistema finanziario italiano.

Abstract/Sommario: Il fenomeno della crisi e la teoria del ciclo economico sono analizzati in questo libro con le difficoltà storicamente attraversate dall’economia capitalistica tra le due guerre. L’analisi degli effetti della prima guerra mondiale viene collegata agli aggiustamenti che la teoria economica opera per dare conto delle nuove realtà. Si segue, attraverso i saggi di Mitchell, Hawtrey, Hayek, la rottura e la riformulazione del nesso che lega investimento-ciclo e moneta attraverso la distinzio ...; [Leggi tutto...] Il fenomeno della crisi e la teoria del ciclo economico sono analizzati in questo libro con le difficoltà storicamente attraversate dall’economia capitalistica tra le due guerre. L’analisi degli effetti della prima guerra mondiale viene collegata agli aggiustamenti che la teoria economica opera per dare conto delle nuove realtà. Si segue, attraverso i saggi di Mitchell, Hawtrey, Hayek, la rottura e la riformulazione del nesso che lega investimento-ciclo e moneta attraverso la distinzione dei tassi di interesse (Hawtrey) e lo studio degli effetti reali della inflazione creditizia (Hawtrey e Hayek), evidenziando differenze teoriche e di fatto alla base delle politiche di stabilizzazione monetaria degli anni ’24-’26. L’affermarsi di una nuova visione critica dopo il ’29 trova riscontro nell’emergere contrastato — cfr. il saggio di Haberler — della teoria della domanda effettiva, da Aftalion a Keynes; la formazione delle aspettative diviene il nodo centrale di una teoria delle fluttuazioni da cui è sparita ogni regolarità o equilibrio tendenziale (Kalecki), al punto da richiedere un intervento generalizzato dello Stato nell'economia al fine di evitare le condizioni di ristagno manifestatesi a partire dal '37 (Hansen). È evidente l’interesse di questi saggi nel momento in cui le condizioni di stagflation fanno riemergere la polemica tra sostenitori della manovra della domanda aggregata ed i nuovi monetaristi che, ritornando variamente alle teorie degli anni ’20, attribuiscono proprio all'intervento pubblico l'origine principale delle recenti difficoltà.

Abstract/Sommario: Quando nel 1912 uscì la prima edizione di questa "Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung, dominava incontrastata fra gli economisti di professione la teoria marginalistica, con i suoi due rami, quello dell’equilibrio generale (Walras, Pareto) e quello degli equilibri parziali (Marshall, Fisher). L’analisi dello sviluppo non esisteva: o meglio, lo sviluppo era considerato un problema di carattere storico, e in particolare le fluttuazioni si pensavano dovute a fattori contingenti, este ...; [Leggi tutto...] Quando nel 1912 uscì la prima edizione di questa "Theorie der wirtschaftlichen Entwicklung, dominava incontrastata fra gli economisti di professione la teoria marginalistica, con i suoi due rami, quello dell’equilibrio generale (Walras, Pareto) e quello degli equilibri parziali (Marshall, Fisher). L’analisi dello sviluppo non esisteva: o meglio, lo sviluppo era considerato un problema di carattere storico, e in particolare le fluttuazioni si pensavano dovute a fattori contingenti, esterni al sistema economico, e quindi irrilevanti per l’economista puro. È in tale clima che maturò questa fondamentale opera di Schumpeter, divenuta ormai un classico. Il suo assunto era oltremodo ambizioso: compiere una doppia sintesi: fra l’analisi « statica » tradizionale e l’analisi « dinamica »; e, su questo secondo piano, fra l’analisi dello sviluppo e l’analisi delle fluttuazioni. Sviluppando una originale intuizione, al limite fra economia e sociologia, sulla funzione, propria dell’imprenditore, di introdurre « innovazioni » nel processo economico, Schumpeter giunse all’affermazione, in quel periodo del tutto eretica — anche perché erano state completamente dimenticate dagli economisti puri le tesi dei classici e di Marx in particolare — che le fluttuazioni economiche non sono accidentali, bensì rappresentano il modo di sviluppo normale del capitalismo. Questa edizione, che rappresenta la prima traduzione italiana integrale e tiene conto della traduzione inglese del 1934, riveduta dallo stesso Schumpeter, è preceduta da una lucida introduzione di Paolo Sylos Labini, nella quale si pone il problema di cosa, in quest’opera, rimanga di rilevante e vitale alla luce dei più recenti sviluppi teorici.

Abstract/Sommario: A quali domande deve rispondere una teoria economica del feudalesimo? - La dinamica nel breve periodo - La dinamica nel lungo periodo - La razionalità dell'attività economica nel sistema feudale - "Sistema economico" e "teoria di un sistema economico".

Abstract/Sommario: Introduzione all'economia politica - Problemi di micro e macroeconomia- Reddito, ricchezza e potere.

Abstract/Sommario: "Signoria e feudalesimo", l'opera di cui questo volume costituisce la prima parte, richiama puntualmente, anche nel titolo, i due temi fondamentali della "Société féodal" di Marc Bloch, di cui Boutruche fu allievo ed amico, e al quale, come egli stesso ebbe a dichiarare, deve la parte migliore del suo « apprentissage historique ». Questo primo volume, "Ordinamento curtense e clientele vassallatiche" (il secondo, "Signoria rurale e feudo" è stato pubblicato nella stessa collana) si impe ...; [Leggi tutto...] "Signoria e feudalesimo", l'opera di cui questo volume costituisce la prima parte, richiama puntualmente, anche nel titolo, i due temi fondamentali della "Société féodal" di Marc Bloch, di cui Boutruche fu allievo ed amico, e al quale, come egli stesso ebbe a dichiarare, deve la parte migliore del suo « apprentissage historique ». Questo primo volume, "Ordinamento curtense e clientele vassallatiche" (il secondo, "Signoria rurale e feudo" è stato pubblicato nella stessa collana) si impernia sulla prima età feudale, dall'età carolingia alla fine dell'età precomunale, tendendo a porre l’accento sul movimento attraverso cui regime signorile e sistema feudale maturarono, piuttosto che sulla descrizione di una società in sé non ancora definita; ciò in armonia appunto con i secoli presi in considerazione che sono di origine e primi sviluppi del feudalesimo e della signoria piuttosto che di una loro compiuta espansione. L'ambito geografico attraverso il quale si sviluppa la ricerca di Boutruche è naturalmente l'Europa franca, lasciando tuttavia spazio ad un’ampia comparazione tra la feudalità dell’Europa post-carolingia e il preteso feudalesimo di altre età e di altre regioni del mondo. Egli concede, nell'applicazione del termine a popoli lontani dal nostro medioevo, una sola eccezione: il Giappone.

Abstract/Sommario: Le ipotesi interpretative - Aggressività espansiva e aggressività difensiva - L'aggressività come espansione - L'aggressività come difesa - La canalizzazione e la ritualizzazione dell'aggressività umana - L'inibizione all'aggressività espansiva e difensiva - L'aggressività come disadattamento.

Abstract/Sommario: Il 19 febbraio 1976 l’allora III Commissione “Istruzione e Lavoro”, con decisione unanime, inviava, per mano del suo Presidente, l’attuale Ass. ALASIA, una lettera alla Presidenza del Consiglio Regionale per informarla della decisione della Commissione stessa di svolgere un’indagine nel settore dell’apprendistato in Piemonte. Questa decisione emerse allora, sia come volontà di accostarsi concretamente ad un problema di notevole importanza per la vita di molti giovani e per l’economia d ...; [Leggi tutto...] Il 19 febbraio 1976 l’allora III Commissione “Istruzione e Lavoro”, con decisione unanime, inviava, per mano del suo Presidente, l’attuale Ass. ALASIA, una lettera alla Presidenza del Consiglio Regionale per informarla della decisione della Commissione stessa di svolgere un’indagine nel settore dell’apprendistato in Piemonte. Questa decisione emerse allora, sia come volontà di accostarsi concretamente ad un problema di notevole importanza per la vita di molti giovani e per l’economia della nostra regione, sia, soprattutto, per cercare di conoscere meglio e più a fondo le caratteristiche e l’entità del fenomeno, dal momento che dal 1972 la Regione spendeva ogni anno grosse cifre per finanziare corsi complementari per apprendisti, gestiti da enti di varia natura, secondo un’eredità ricevuta a suo tempo dal Governo centrale. Sia attraverso i rapporti di ispezioni avvenute durante lo svolgimento dei corsi stessi, sia attraverso la denuncia delle OO.SS. e professionali interessate e sia per l’esperienza diretta dei Commissari stessi, era emersa ormai evidente la non validità dei corsi in questione per il raggiungimento dei fini previsti dalla legge del 1955 sull’apprendistato. Per avere un esempio dell’entità dell’impegno finanziario della Regione nello svolgimento dei corsi complementari in questione, basterà ricordare che, nell’anno scolastico 1974/75, ultimo anno in cui venne finanziata questa attività, furono spesi circa 200 milioni di lire per un numero di corsi superiore al centinaio, organizzati attraverso i Centri regionali ed altri Enti. La Commissione chiese pertanto alla Giunta di sospendere, a partire dall’a.s. 1975/76. l’erogazione di finanziamenti a corsi di questo tipo, iniziando invece un’indagine che permettesse di addivenire alla conoscenza delle dimensioni reali del fenomeno, per potere poi, sulla base di queste maggiori conoscenze, prendere delle decisioni che fossero più rispondenti alle necessità effettive dell’apprendista e dell'azienda ed eventualmente formulare anche proposte di revisione dell’attuale normativa sull’argomento.

Abstract/Sommario: L'opera fondamentale di Douglas McGregor, eminente scienziato sociale americano prematuramente scomparso alcuni anni fa, a cui si deve uno dei contributi più innovativi allo studio dei rapporti u- mani e dei metodi di direzione nell'azienda moderna. Il nucleo dell'opera dell'autore è costituito dalla formulazione della "Teoria X" e della "Teoria Y": la prima rappresenta il punto di vista tradizionale della direzione aziendale e presume che gli individui siano passivi, motivabili soltan ...; [Leggi tutto...] L'opera fondamentale di Douglas McGregor, eminente scienziato sociale americano prematuramente scomparso alcuni anni fa, a cui si deve uno dei contributi più innovativi allo studio dei rapporti u- mani e dei metodi di direzione nell'azienda moderna. Il nucleo dell'opera dell'autore è costituito dalla formulazione della "Teoria X" e della "Teoria Y": la prima rappresenta il punto di vista tradizionale della direzione aziendale e presume che gli individui siano passivi, motivabili soltanto per mezzo di minacce e di ricompense monetarie; la seconda ha una visione completamente diversa delle motivazioni all'agire umano nell'azienda e si ispira ai concetti di "integrazione" fra obiettivi individuali e organizzativi e di "autocontrollo" dei membri dell'organizzazione. Il volume espone in modo chiaro e analitico il modo in cui si può attuare un metodo di direzione innovativo — quello appunto a cui si ispira la Teoria Y — e sviluppa la trattazione di temi di grande attualità, come la formazione e lo sviluppo dei dirigenti, il problema della leadership nell'organizzazione, le prospettive del lavoro di gruppo nella direzione aziendale. "L'aspetto umano dell'impresa" è un'opera che ha già avuto vastissima eco negli Stati Uniti e in diversi paesi europei; la sua traduzione permette ora al pubblico specializzato italiano — dirigenti aziendali, operatori sociali, studiosi di scienze sociali — di accostarsi direttamente a un testo che, nonostante la sua viva attualità, si può già considerare un "classico" nel campo degli studi organizzativi.

Abstract/Sommario: Un ampio dibattito, con punte spesso polemiche, è sorto attorno ai seguenti interrogativi: è l’uomo un animale pre-programmato, con limiti biologici ben definiti alla sua natura, oppure è egli un’entità culturale, prodotta dalla società in cui vive? Dopo aver esaminato attentamente il concetto di determinismo biologico e aver fatto un confronto tra società umana e non umana, il volume affronta le caratteristiche biologiche fondamentali dell’uomo - eredità, sviluppo, sessualità, fisiolo ...; [Leggi tutto...] Un ampio dibattito, con punte spesso polemiche, è sorto attorno ai seguenti interrogativi: è l’uomo un animale pre-programmato, con limiti biologici ben definiti alla sua natura, oppure è egli un’entità culturale, prodotta dalla società in cui vive? Dopo aver esaminato attentamente il concetto di determinismo biologico e aver fatto un confronto tra società umana e non umana, il volume affronta le caratteristiche biologiche fondamentali dell’uomo - eredità, sviluppo, sessualità, fisiologia dello stress e dell’emozione - facendo seguire una discussione sullo sviluppo psicosociale del singolo individuo e concludendo, infine, con implicazioni sociali più ampie. Reynolds mette in rilievo quanto l’uomo debba essere inteso creatore del suo mondo sociale e prodotto delle influenze culturali;
la società è in grado di provvedere al singolo individuo una coerenza concettuale e questo fatto fornisce un’intelaiatura per una funzionalità biologica più adeguata. Corredata da numerose illustrazioni e da una ricca bibliografia e scritta in stile chiaro, la sua opera si inserisce opportunamente nel discorso sociobiologico, che i biologi e gli studiosi di scienze sociali stanno intrecciando in modo sempre più attento e approfondito.

Abstract/Sommario: Gli storici si sono trovati spesso in difficoltà di fronte all’astratta rappresentazione delle classi sociali emergenti, in Francia, fra il tredicesimo secolo e la fine del- l'Ancien Régime. Si può dire che non ci sono due soli storici d’accordo sul significato esatto da attribuire al termini « nobiltà » e « borghesia ». Questo libro di Huppert porta un nuovo, importante contributo al dibattito e identifica una terza classe che giocò un ruolo determinante nella struttura sociale del te ...; [Leggi tutto...] Gli storici si sono trovati spesso in difficoltà di fronte all’astratta rappresentazione delle classi sociali emergenti, in Francia, fra il tredicesimo secolo e la fine del- l'Ancien Régime. Si può dire che non ci sono due soli storici d’accordo sul significato esatto da attribuire al termini « nobiltà » e « borghesia ». Questo libro di Huppert porta un nuovo, importante contributo al dibattito e identifica una terza classe che giocò un ruolo determinante nella struttura sociale del tempo. I borghesi gentilshommes di Huppert hanno origine dalle famiglie più ricche di mercanti; abbandonano il commercio, la marchandise, e investono i loro capi-tali in terre, nell'educazione dei figli, negli uffici regi, cominciando ben presto a reclamare uno status più adatto al loro nuovo potere e trovando la loro strada nel mondo, fino ad allora chiuso, della nobiltà. Sintetizzando una grande quantità di dati, l’autore ripercorre il processo attraverso il quale i « nipoti » dei mercanti borghesi usurparono il titolo di nobili dopo essere giunti a dominare la burocrazia, le professioni liberali, la chiesa e la cultura della nazione: una vera sfida alla nobiltà di sangue. Odiati da questa e invidiati da chi non aveva saputo fare altrettanto, i gentilshommes finiranno per perdere il loro potere e ritirarsi a sognare un mondo egualitario, dove conta solo la virtù personale.

Abstract/Sommario: La lettera di Berlinguer al vescovo Bettazzi costituisce un evento storico e politico perché è una tesi sui rapporti tra comunismo e marxismo posta in modo da coinvolgere direttamente l’episcopato cattolico. Il problema maggiore sollevato dal documento è quello di una scorporazione dell’ateismo dal marxismo e dal comunismo storico: si tratta di una direzione di ricerca, non di un risultato raggiunto, che riguarda parallelamente e contemporaneamente sia i comunisti che la Chiesa cattoli ...; [Leggi tutto...] La lettera di Berlinguer al vescovo Bettazzi costituisce un evento storico e politico perché è una tesi sui rapporti tra comunismo e marxismo posta in modo da coinvolgere direttamente l’episcopato cattolico. Il problema maggiore sollevato dal documento è quello di una scorporazione dell’ateismo dal marxismo e dal comunismo storico: si tratta di una direzione di ricerca, non di un risultato raggiunto, che riguarda parallelamente e contemporaneamente sia i comunisti che la Chiesa cattolica. Il libro di Baget-Bozzo è un contributo fondamentale alla discussione teorica nata dalla lettera berlingueriana. Dall’esito di questa discussione, in cui si intrecciano filosofia e storia, teologia e politica, dipende in parte il futuro civile e istituzionale del nostro paese.

Abstract/Sommario: Cicale e formiche: a quale specie vi sentite di appartenere? La polemica esplosa fra gli intellettuali, l'indomani del rapimento di Moro e che ha visto l'intervento anche di uomini politici e di giornalisti, ha riproposto l'interrogativo con urgenza. Da una parte Sciascia e Moravia che affermano la loro « estraneità » al caso, dall'altra i critici di « questo Stato e. da un'altra ancora, i severi censori dell'ordine morale e etico. La polemica, documentata nelle pagine di questo libro, ...; [Leggi tutto...] Cicale e formiche: a quale specie vi sentite di appartenere? La polemica esplosa fra gli intellettuali, l'indomani del rapimento di Moro e che ha visto l'intervento anche di uomini politici e di giornalisti, ha riproposto l'interrogativo con urgenza. Da una parte Sciascia e Moravia che affermano la loro « estraneità » al caso, dall'altra i critici di « questo Stato e. da un'altra ancora, i severi censori dell'ordine morale e etico. La polemica, documentata nelle pagine di questo libro, attraverso un collage degli interventi di maggior spicco, investe in realtà l'intero paese ponendo il problema di una crisi di identità della cultura che di giorno in giorno diviene crisi generale della società.

Abstract/Sommario: Competition in the European economic community - Article 85 (1): General pinciples - Common types of Agreement - Article 86 - Exclusive dealing agreements - Industrial property - Agreements on Specialisation and joint research - Mergers and joint ventures - Enforcement and procedure.

Abstract/Sommario: Basta uno sguardo ai manuali sull’ipotesi eurocomunista pubblicati soprattutto in Italia nel corso del 1977, per accorgersi quanto poco quelle compilazioni, seppure diligenti e accurate, corrispondevano alla realtà. Probabilmente esse entreranno nell'archivio dello studioso di domani non tanto come interpretazioni o cronistorie di un fatto accaduto, ma come espressioni tipiche di una speranza priva d’oggetto reale. I punti di partenza di queste avventate anticipazioni, quasi sempre sor ...; [Leggi tutto...] Basta uno sguardo ai manuali sull’ipotesi eurocomunista pubblicati soprattutto in Italia nel corso del 1977, per accorgersi quanto poco quelle compilazioni, seppure diligenti e accurate, corrispondevano alla realtà. Probabilmente esse entreranno nell'archivio dello studioso di domani non tanto come interpretazioni o cronistorie di un fatto accaduto, ma come espressioni tipiche di una speranza priva d’oggetto reale. I punti di partenza di queste avventate anticipazioni, quasi sempre sorde alle parole degli stessi dirigenti comunisti latini e ai profondi contrasti che li dividono, sono generalmente due. Uno storico e l’altro più politico. Secondo il primo, le tracce di un pensiero eurocomunista primario si troverebbero già in Gramsci; per il secondo, invece, è con Berlinguer che si compirebbe il vero salto di qualità dallo stalinismo occidentale di punta, avvolto nel duttile involucro togliattiano, a una concezione aperta della società e a una prassi riformistica lealmente e definitivamente rispettosa dei valori formali della democrazia borghese.
Nulla di più superficiale nel momento in cui da sponde opposte, dal cattolico Del Noce al socialista Bobbio, l’intera sovrastruttura filosofica e la stessa struttura organizzativa del più prestigioso dei tre comunismi latini viene passata al setaccio di un'analisi pessimistica. Sostenere che l'eurocomunismo, dato per acquisito, ha le sue radici in Gramsci, significa fargli un torto legittimando in senso socialdemocratico, o addirittura liberaldemocratico, una visione politica che fu pervasa soprattutto da un'ossessione sistematica per il potere e per il modo di conquistarlo, totalmente e senza violenza, in un universo culturale complesso come l'Italia. Se invece di forzare la lezione gramsciana, spremendone quello che non può dare, si dicesse che essa è stata il più colto e il più intelligente tentativo d'innesto del leninismo in Occidente, saremmo già più vicini al vero; e più prossimi, quindi, a un discorso franco, severo, esigente, sul comunismo occidentale in senso lato. Altrettanto, se invece di pervertire il senso delle parole berlingueriane, socialdemocratizzandolo anzitempo, si dichiarasse che tra la strategia del compromesso storico e la premessa laica di un eurocomunismo autentico c'è il fosso dell’incompatibilità, si darebbe un utile contributo di chiarezza al dibattito culturale e politico che ferve nella sinistra. Scambiare prematuramente per eurocomunismo quel che finora è soltanto un eurostalinismo illuminato e scaltro, non può condurre ad altro che a favorire la confusione delle lingue che le complicate reticenze e le ambiguità di Berlinguer hanno già portato al parossismo. È perciò dal lessico che, con questo mio saggio, io inizio il tentativo di riportare un minimo d'ordine anche linguistico e concettuale nella discussione in corso. Ho rifiutato di mettere nel titolo il termine « eurocomunismo », cattivante dal punto di vista editoriale, ma certo inadatto a introdurre il lettore nelle pagine che seguiranno. Dopo aver riflettuto scrivendo sui molti eventi del 1977, i vertici di Madrid e di Sofia, la crisi Carrillo, l'acquiescenza del Pci alla campagna anticarrillista di Mosca, il rafforzamento della componente cattolica nella linea di Berlinguer, le ragioni del fallimento dell'unione delle sinistre a Parigi, ho deciso di procedere addirittura in senso contrario: di conservare qualcosa del fortunato neologismo nel titolo, ma scomponendolo e rimettendo i due elementi che lo formavano in un ordine di successione che mi sembra più equo e più neutrale. Di qui, "Il comunismo europeo".

Abstract/Sommario: Lo storicismo e la sua storia, dopo aver alimentato in maniera essenziale il dibattito filosofico sviluppatosi in Italia e Germania nella prima metà di questo secolo, pur senza scomparire del tutto dalla scena, hanno visto declinare le loro fortune, declino giudicato da molti, e forse non a torto, il segno di un graduale esaurirsi delle principali esperienze speculative che ne furono alla base per oltre centocinquant'anni. Questa antologia, cercando di chiarire fino a che punto e in ch ...; [Leggi tutto...] Lo storicismo e la sua storia, dopo aver alimentato in maniera essenziale il dibattito filosofico sviluppatosi in Italia e Germania nella prima metà di questo secolo, pur senza scomparire del tutto dalla scena, hanno visto declinare le loro fortune, declino giudicato da molti, e forse non a torto, il segno di un graduale esaurirsi delle principali esperienze speculative che ne furono alla base per oltre centocinquant'anni. Questa antologia, cercando di chiarire fino a che punto e in che senso lo storicismo sia ancora presente nel pensiero contemporaneo, raccoglie le voci più significative intervenute a vario titolo nella discussione e indica, a grandi linee, gli orientamenti critici maturati nel dibattito intorno ai principi fondamentali cui i diversi storicismi si sono ispirati.

Abstract/Sommario: Problemstellung und ergebnisse - Konzentrationsmessung im Gutachten der Monopolkommission - Schlussfolgerungen der Monopolkommission aus ihrer Konzentrationsmessung - Aussagefähigkeit von Konzantrationsme Ziffern für die Funktionsfähigkeit Wettbewebers - Konzentrationsneutrale Gestaltung staalichter Rahmenbedingungen

Abstract/Sommario: La teoria della dissonanza cognitiva è stata in questi ultimi anni molto discussa in psicologia e ha suggerito temi e modelli, teorie complementari e alternative che oggi contribuiscono significativamente al vivace dibattito in corso nelle discipline psicosociali. Essa si fonda sulla costatazione che l’uomo tende in generale a essere coerente con sé stesso rispetto a quello che pensa e a quello che fa. Quando la coerenza viene a mancare, si genera una tensione (la dissonanza, appunto) ...; [Leggi tutto...] La teoria della dissonanza cognitiva è stata in questi ultimi anni molto discussa in psicologia e ha suggerito temi e modelli, teorie complementari e alternative che oggi contribuiscono significativamente al vivace dibattito in corso nelle discipline psicosociali. Essa si fonda sulla costatazione che l’uomo tende in generale a essere coerente con sé stesso rispetto a quello che pensa e a quello che fa. Quando la coerenza viene a mancare, si genera una tensione (la dissonanza, appunto) che spinge la persona a ripristinare il suo primitivo “stato mentale". Tanto forte è questa spinta, che l’individuo può sopportare situazioni anche sgradevoli e talvolta contrarie al senso comune pur di ridurre lo stato di dissonanza. Questi enunciati sono stati minuziosamente precisati, elaborati, discussi, sperimentalmente verificati e talvolta confutati in numerose ricerche, che hanno generato una vastissima letteratura. Gli autori presentano qui un quadro articolato ed esauriente di questi sviluppi teorici e sperimentali, inquadrando la teoria della dissonanza cognitiva nell’attuale contesto critico concettuale, che vede l’esaurirsi del behaviorismo, e collocandola nel suo specifico ambito sperimentale. Non sono naturalmente trascurati i suoi limiti e le critiche che ad essa sono state rivolte. Completano il lavoro numerosi resoconti di esperimenti, un glossario essenziale e un’amplissima bibliografia.

Abstract/Sommario: Il volume curato da F. Denes e C. Umiltà presenta al lettore un quadro dei più recenti studi sulle relazioni fra organizzazione cerebrale e processi cognitivi nell'uomo. In particolare, questa antologia intende approfondire due temi specifici di neuropsicologia, le basi neurofisiologiche del linguaggio e il problema della specializzazione dei due emisferi del cervello umano, temi che hanno avuto recentemente un grande sviluppo. La scelta dei vari pezzi antologizzati, tutti contributi d ...; [Leggi tutto...] Il volume curato da F. Denes e C. Umiltà presenta al lettore un quadro dei più recenti studi sulle relazioni fra organizzazione cerebrale e processi cognitivi nell'uomo. In particolare, questa antologia intende approfondire due temi specifici di neuropsicologia, le basi neurofisiologiche del linguaggio e il problema della specializzazione dei due emisferi del cervello umano, temi che hanno avuto recentemente un grande sviluppo. La scelta dei vari pezzi antologizzati, tutti contributi di ricerca originali, mira, da un lato, a evidenziare la complessità dei problemi affrontati dalla neuropsicologia e, dall'altro, a illustrare vantaggi e limiti delle metodiche di ricerca con cui si tenta di risolverli.

Abstract/Sommario: Una introduzione elementare alla microeconomia, destinata in primo luogo a un pubblico non specialistico, che mette in particolare evidenza le implicazioni sociali dell’economia di mercato.