Rossoni, Edmondo

Direttive fasciste all'agricoltura

Roma : La stirpe, 1939

Abstract/Sommario: Il Gruppo di Cultura Fascista "Teodoro Capocci" dì Napoli ha preso l'iniziativa di pubblicare i miei discorsi pronunciati al Senato, alla Camera e in occasione di adunate rurali per mettere in evidenza la politica Agraria del Fascismo. Trattandosi di un riassunto delle idee esposte a scopo di propaganda non ci sarebbe stato nulla da aggiungere. Ma poiché nel frattempo le idee son diventate direttive precise e si sono concretate in leggi ed organi che imprimono alla produzione agricola ...; [leggi tutto] Il Gruppo di Cultura Fascista "Teodoro Capocci" dì Napoli ha preso l'iniziativa di pubblicare i miei discorsi pronunciati al Senato, alla Camera e in occasione di adunate rurali per mettere in evidenza la politica Agraria del Fascismo. Trattandosi di un riassunto delle idee esposte a scopo di propaganda non ci sarebbe stato nulla da aggiungere. Ma poiché nel frattempo le idee son diventate direttive precise e si sono concretate in leggi ed organi che imprimono alla produzione agricola il carattere di un sistema economico ben definito — il sistema corporativo — ho ritenuto opportuno aggiungere ai discorsi alcuni articoli che completano le direttive fasciste sotto il cui impulso l’agricoltura italiana si è profondamente trasformata.
I risultati ottenuti sono il miglior collaudo della politica agraria voluta dal Duce: non si parla più di crisi agraria, di indebitamento agrario; lo stimolo a produrre è moltiplicato, il lavoro è garantito dai prezzi remunerativi dei prodotti.
Quello che nel sistema capitalistico costituisce un « mistero » — cioè i costi di produzione e le maggiorazioni per lo scambio — nel sistema agricolo instaurato dal Fascismo diventa chiarezza e verità nell'interesse di tutti, produttori e consumatori, ma specialmente dell’ordine politico nazionale.
Il principio della concorrenza è riportato alla sana origine, applicandosi nel momento produttivo, ed è gara di capacità, fonte di ricchezza. Nel momento della distribuzione, la valutazione dei prodotti non viene determinata da una concorrenza capricciosa ed aleatoria ma riferita ad un reale lavoro compiuto. Il monte della ricchezza — l'ammasso — non è più affare privato, non interessa più soltanto i produttori e tanto meno soltanto i distributori ed il loro arbitrario tornaconto, ma soprattutto lo Stato.
Il « mistero » economico diventa la verità del Lavoro, l'artificiosa e mutevole valutazione nello scambio — che implica talora distruzione di beni — diventa equità e utilizzazione totalitaria dei prodotti.
Io non ho più nessun dubbio su ciò che deve essere l'economia corporativa in agricoltura. Per l'agricoltura, inspirata alle direttive fasciste, il problema economico-sociale è straordinariamente semplificalo e non resta che da perfezionare gli strumenti creati dal Regime, generalizzando il sistema per tutti i prodotti.
La nuova economia fascista è nata dal lavoro della terra, necessità fondamentale della vita umana. L’'ordine, la sicurezza, la prosperità del mondo rurale, sono l'ordine, la sicurezza, la prosperità della Nazione, non in senso generico ma nel senso assoluto della, purezza e della vitalità della Razza rappresentata e tutelata dallo Stato.
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Copertina Direttive fasciste all'agricoltura

Dettagli

Campo	Valore
Descrizione	Direttive fasciste all'agricoltura/ Edmondo Rossoni. - Roma : La stirpe, 1939. - 169 p. ; 24 cm
Note	Raccolta di discorsi tenuti dal 1933 al 1938.
Autori	Rossoni, Edmondo - [Responsabilità principale]
Chiavi	Fascismo Politica Agricola
Luogo di pubblicazione	Roma - [Luogo di pubblicazione]
Editore	La stirpe - [Editore]
Categorie	Categorie _MONOGRAFIE - LC (Libri dal 1840 fino agli anni '70)
Paese	Italia
Lingua	Italiano
ID scheda	45552