Libri dal 1840 agli anni '70

Abstract/Sommario: Scritto in modo chiaro, questo libro vuol essere non solo " un’introduzione alla conoscenza e all'analisi economica delle società multinazionali, ma anche una riflessione sugli effetti che esse producono. Preceduta da una descrizione di che cos’è una « multinazionale » e delle diverse forme che essa assume, la prima parte del libro è dedicata allo studio del processo di crescita internazionale della grande impresa in tutti i suoi aspetti: motivazioni, strategie e tattiche di sviluppo, ...; [Leggi tutto...] Scritto in modo chiaro, questo libro vuol essere non solo " un’introduzione alla conoscenza e all'analisi economica delle società multinazionali, ma anche una riflessione sugli effetti che esse producono. Preceduta da una descrizione di che cos’è una « multinazionale » e delle diverse forme che essa assume, la prima parte del libro è dedicata allo studio del processo di crescita internazionale della grande impresa in tutti i suoi aspetti: motivazioni, strategie e tattiche di sviluppo, organizzazione delle strutture interne, ecc. Nella seconda parte sono analizzati invece gli effetti macroeconomici o settoriali così come vengono percepiti dall’esterno. Viene inoltre esaminata la natura dei rapporti tra Stati nazionali e gruppi multinazionali nel tentativo di capire su quali basi avviene il dialogo o il negoziato tra gli uni e gli altri.

Abstract/Sommario: « Fra i politici egli era un vero politico, fra gli intellettuali un intellettuale, perché del politico aveva il realismo, il buon senso, la necessaria dimensione concreta, la capacità di scegliere e non ondeggiare continuamente fra i corni di un dilemma; e dell’intellettuale aveva l’anticipo, la passione analitica dei processi di fondo, sotterranei, non immediati, la raccolta sistematica del dato, e quindi l’astrazione teorica su cui l’anticipo si fonda ». Così Luigi Berlinguer tratte ...; [Leggi tutto...] « Fra i politici egli era un vero politico, fra gli intellettuali un intellettuale, perché del politico aveva il realismo, il buon senso, la necessaria dimensione concreta, la capacità di scegliere e non ondeggiare continuamente fra i corni di un dilemma; e dell’intellettuale aveva l’anticipo, la passione analitica dei processi di fondo, sotterranei, non immediati, la raccolta sistematica del dato, e quindi l’astrazione teorica su cui l’anticipo si fonda ». Così Luigi Berlinguer tratteggia la personalità di Giorgio Giorgetti, storico e militante comunista recentemente scomparso. A meglio delineare la complessa figura di intellettuale e di uomo politico è destinata questa raccolta di scritti inediti fra i quali, accanto a interventi più direttamente legati alla vita di partito, spiccano i due saggi su Marxismo e religione e su "La crisi economica in Garfagnana": il primo è un originale tentativo, di forte attualità, di ridiscutere le basi « filosofiche » della politica dei comunisti italiani nei confronti dei cattolici; nel secondo è forse da rintracciare il nucleo politico e la matrice ideale dei vasti studi storici che Giorgetti avrebbe poi dedicato, fino ai suoi ultimi anni, alla storia del mondo contadino e dell’economia agricola in Toscana.

Abstract/Sommario: Solo oggi si comincia a capire che l'infante, fin dalle prime settimane di vita, sa sul proprio ambiente molto più di quanto non si credesse finora possibile: assai prima di usare il linguaggio egli è in grado di effettuare discriminazioni estremamente complesse e mostra, fin dai primi giorni dopo la nascita, una elementare forma di apprendimento. Quando l'infante riconosce per la prima volta gli oggetti? Perché sorride? Come apprende? Il pensiero dipende dal linguaggio o è possibile s ...; [Leggi tutto...] Solo oggi si comincia a capire che l'infante, fin dalle prime settimane di vita, sa sul proprio ambiente molto più di quanto non si credesse finora possibile: assai prima di usare il linguaggio egli è in grado di effettuare discriminazioni estremamente complesse e mostra, fin dai primi giorni dopo la nascita, una elementare forma di apprendimento. Quando l'infante riconosce per la prima volta gli oggetti? Perché sorride? Come apprende? Il pensiero dipende dal linguaggio o è possibile senza di esso? In che modo il legame tra madre e bambino sarà determinante per il successivo adattamento sociale dell’adolescente e dell'adulto? Che cosa può offrire un impostazione etologica allo studio del comportamento infantile? Brian Foss che i lettori già conoscono quale curatore dell'ormai ben nota opera uscita in questa stessa collana "I nuovi orizzonti della psicologia" ha radunato i principali specialisti contemporanei di psicologia infantile per rispondere a questi interrogativi in base alle più recenti acquisizioni sperimentali.

Abstract/Sommario: Come mai i vecchi schemi marxisti cominciano ad apparire inadeguati pur in presenza di forti spinte socialiste e libertarie? Perché oggi le battaglie per i diritti civili, o dei movimenti di liberazione, come il femminista o il sessuale, hanno tanto peso? Come mai sensibilità antiautoritarie, non-violente o legate ai temi emergenti come l’ecologia diventano proposte di riforma? Perché temi in altri tempi considerati privati diventano politica e la politica dei politici riguarda sempre ...; [Leggi tutto...] Come mai i vecchi schemi marxisti cominciano ad apparire inadeguati pur in presenza di forti spinte socialiste e libertarie? Perché oggi le battaglie per i diritti civili, o dei movimenti di liberazione, come il femminista o il sessuale, hanno tanto peso? Come mai sensibilità antiautoritarie, non-violente o legate ai temi emergenti come l’ecologia diventano proposte di riforma? Perché temi in altri tempi considerati privati diventano politica e la politica dei politici riguarda sempre meno la vita della gente? E come le nuove domande sociali vengono portate nelle istituzioni? Il partito radicale ha dato corpo politico a valori e dilemmi che sono la sfida del presente. Ma chi sono i nuovi radicali? Da dove vengono? Dove vanno? Che cos’è vivo e che cos'è morto della tradizione laica e democratica italiana? Il libro è il primo contributo sistematico di analisi storica e sociologica del partito radicale e del suo ruolo nella vita della politica italiana. La prima parte dell'opera ripercorre le vicende radicali dagli anni '50 ad oggi e ricostruisce i rapporti del partito radicale con la sinistra. La seconda parte analizza, con gli strumenti della sociologia politica, la composizione sociale, gli atteggiamenti e i comportamenti politici dei militanti radicali e interpreta teoricamente i motivi del conflitto radicale nella società del consenso. Una ricchissima appendice di informazione sul partito e sui movimenti ad esso collegati, nonché la prima ed unica bibliografia sull'argomento completano il libro e ne fanno l’opera indispensabile per chi voglia conoscere in tutti i suoi aspetti la « questione radicale ».

Abstract/Sommario: In una società che ha livelli minimi di industrializzazione e dove praticamente non esiste il proletariato di fabbrica, la piccola e media borghesia imputa alla classe operaia le maggiori responsabilità per la crisi nella quale si trova l’Italia. Dalla ricerca condotta a Catania su un campione appartenente a questi ceti, risulta che essi confondono l’operaio con le più svariate figure sociali. La ricerca rivela inoltre gli atteggiamenti dei ceti medi nei confronti della situazione soci ...; [Leggi tutto...] In una società che ha livelli minimi di industrializzazione e dove praticamente non esiste il proletariato di fabbrica, la piccola e media borghesia imputa alla classe operaia le maggiori responsabilità per la crisi nella quale si trova l’Italia. Dalla ricerca condotta a Catania su un campione appartenente a questi ceti, risulta che essi confondono l’operaio con le più svariate figure sociali. La ricerca rivela inoltre gli atteggiamenti dei ceti medi nei confronti della situazione sociale ed economica della loro città e l’insofferenza verso operai più immaginati che conosciuti.

Abstract/Sommario: Il Partito Comunista Italiano non ha la vocazione di raccogliere ed utilizzare in pieno il potenziale di lotta e di rinnovamento esistente nei gruppi sociali da esso rappresentati e nella società italiana in genere e porsi quindi come una reale alternativa di' governo. Lascerà gestire alla Democrazia Cristiana il lento degrado della situazione politica ed economica italiana garantendo la controllabilità delle tensioni sociali ma non contrastando il partito di maggioranza relativa sul t ...; [Leggi tutto...] Il Partito Comunista Italiano non ha la vocazione di raccogliere ed utilizzare in pieno il potenziale di lotta e di rinnovamento esistente nei gruppi sociali da esso rappresentati e nella società italiana in genere e porsi quindi come una reale alternativa di' governo. Lascerà gestire alla Democrazia Cristiana il lento degrado della situazione politica ed economica italiana garantendo la controllabilità delle tensioni sociali ma non contrastando il partito di maggioranza relativa sul terreno del « potere » concreto. Alla verifica dei fatti l’attuale gruppo dirigente del PCI sta dimostrando di uniformarsi all’indirizzo dei suoi predecessori di trent’anni fa: pazienza, prudenza, condanna degli estremismi, accettazione della sovranità democristiana. Questa è la conclusione a cui arriva Giorgio Galli, il più noto politologo italiano, ordinando e commentando una settantina di emblematiche lettere sul PCI che i lettori della sua rubrica su Panorama gli hanno inviato negli ultimi quattro anni. In questo periodo Galli ha ricevuto più di duemila lettere di lettori: un campione forse non statisticamente rappresentativo ma certo di grande interesse per misurare il polso della opinione pubblica. Giorgio Galli insegna Storia delle Dottrine Politiche all’università di Milano; collabora regolarmente a Panorama e La Repubblica. Ha compiuto numerosi studi sulle culture politiche e sul sistema politico italiano. Le sue interpretazioni più organiche sono contenute in « Il bipartitismo imperfetto » (1966), « Storia dei partiti politici italiani dall’unità d’Italia ad oggi » (1974) «La crisi italiana e la destra internazionale» (1975) e su « Il capitalismo assistenziale » scritto in collaborazione con Alessandra Nannei (1976).

Abstract/Sommario: Un progetto di democrazia socialista - la partecipazione politica - Il ruolo del giudice nella democrazia socialista - Scuola, autogestione, divisione del lavoro - Programmazione decentrata e credibilità delle istituzioni.

Abstract/Sommario: Il Pci al governo porterebbe l’Italia fuori del capitalismo occidentale? È questo il tema di scottante attualità che viene affrontato in questo libro con uno stile accessibile a tutti e al tempo stesso con rigore scientifico. Sullo sfondo di una ampia descrizione della crisi del capitalismo occidentale, e di quella italiana nel suo contesto, vengono esaminate le posizioni dei comunisti in merito alle imprese multinazionali e ai rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali, co ...; [Leggi tutto...] Il Pci al governo porterebbe l’Italia fuori del capitalismo occidentale? È questo il tema di scottante attualità che viene affrontato in questo libro con uno stile accessibile a tutti e al tempo stesso con rigore scientifico. Sullo sfondo di una ampia descrizione della crisi del capitalismo occidentale, e di quella italiana nel suo contesto, vengono esaminate le posizioni dei comunisti in merito alle imprese multinazionali e ai rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali, con la Comunità Europea, con i paesi in via di sviluppo. Come il Pci intende riequilibrare la nostra bilancia dei pagamenti? Come intende rimettere in moto lo sviluppo nel contesto internazionale? Una analisi senza pregiudizi che è un importante contributo al dibattito politico nel nostro paese.

Abstract/Sommario: Contabilità sociale e riflessione teorica: uno schema di riferimento - Prezzi-distribuzione, quantità, produzione-valori - Valori e prezzi - Verso una teoria dei prezzi - Teoria dei prezzi ed unità di misura.

Abstract/Sommario: I saggi contenuti in questa raccolta costituiscono il contributo teorico essenziale che ha ispirato l’esperienza della Primavera di Praga. Essi sono stati scritti proprio nel momento più esaltante della breve storia cecoslovacca tesa ad instaurare « il socialismo dal volto umano ». In questa opera è quindi riassunta quella rivoluzione intellettuale giunta a maturazione nel ’68, ancora tutta da scoprire nel suo significato specifico; troppe volte infatti si è voluto presentare la Primav ...; [Leggi tutto...] I saggi contenuti in questa raccolta costituiscono il contributo teorico essenziale che ha ispirato l’esperienza della Primavera di Praga. Essi sono stati scritti proprio nel momento più esaltante della breve storia cecoslovacca tesa ad instaurare « il socialismo dal volto umano ». In questa opera è quindi riassunta quella rivoluzione intellettuale giunta a maturazione nel ’68, ancora tutta da scoprire nel suo significato specifico; troppe volte infatti si è voluto presentare la Primavera di Praga all’interno di uno schema costruito non sulle vicende cecoslovacche ma sui problemi teorici e pratici del socialismo occidentale. La presente raccolta di saggi, realizzata dal gruppo di intellettuali' con a capo Radovan Richta, ci offre invece il senso del travaglio teorico e politico di quel periodo: si tratta di riformulare radicalmente l’idea tradizionale di socialismo e di transizione al comunismo a partire da una analisi approfondita dei fondamenti della civiltà attuale. Dopo l’invasione del 21 agosto, dopo la crisi economica mondiale, l’ideale del socialismo umanistico e tecnologico si è fatto lontano: nondimeno in esso affiorano problemi e indicazioni significative per porre al centro di una riflessione teorica il senso attuale del « bisogno di comunismo ».