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Abstract: L'Istituto tecnico industriale statale - Le attività professionali libere del perito industriale.

Abstract: L'istruzione professionale oggi, in Italia - L'istruzione professionale agraria - L'istruzione professionale commerciale - L'istruzione professionale per l'albergo e per il turismo - L'istruzione professionale industriale e artigiana - L'Istruzione professionale per la marina e la pesca - Gli Istituti di istruzione professionale per ciechi.

Abstract: L'Istituto tecnico nautico statale - Le carriere di capitano di lungo corso, di direttore di macchine e di costruttore.

Abstract: I nuovi programmi per la scuola media: Italiano - storia - Educazione civica - Geografia - Lingua straniera - Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali - Educazione artistica - Educazione musicale - Educazione tecnica - Educazione fisica.

Abstract: Il programma di azione adottato nel febbraio 1976 dal Consiglio e dai ministri della pubblica istruzione degli Stati membri delle Comunità europee ha sottolineato quanto sia importante, nel settore dell’istruzione superiore, incoraggiare la libera circolazione del personale insegnante, degli studenti e dei ricercatori. Una delle azioni promosse a tal fine è la pubblicazione di un manuale informativo compilato per tutta la Comunità ad uso degli studenti che intendono proseguire gli stud ...; [Read more...] Il programma di azione adottato nel febbraio 1976 dal Consiglio e dai ministri della pubblica istruzione degli Stati membri delle Comunità europee ha sottolineato quanto sia importante, nel settore dell’istruzione superiore, incoraggiare la libera circolazione del personale insegnante, degli studenti e dei ricercatori. Una delle azioni promosse a tal fine è la pubblicazione di un manuale informativo compilato per tutta la Comunità ad uso degli studenti che intendono proseguire gli studi superiori in un altro paese membro. L’iniziativa si è concretata in questo opuscolo. Le informazioni che contiene sono state fornite dagli Stati membri e raccolte e pubblicate dal dottor Manfred Stassen, in collaborazione con il Deutscher Akademischer Austauschdienst.

Abstract: Cultura e professionalità - Insegnanti, aggiornamento, riforma - Materiali e proposte di lavoro.

Abstract: Fu chiesto ad un insegnante russo, negli anni successivi alla destalinizzazione, che cosa si facesse nella scuola durante l'epoca staliniana. «Insegnavamo » fu la risposta laconica e senza esitazione. L'episodio dice assai più di un lungo discorso. Anche nelle epoche più buie della storia dell'uomo insegnare vuol dire, in qualche modo, sottrarsi alla brutalità della potenza e alle sue violenze. C'è qualcosa di « eternamente libero e autonomo » in questo trasmettere qualche cosa a qualc ...; [Read more...] Fu chiesto ad un insegnante russo, negli anni successivi alla destalinizzazione, che cosa si facesse nella scuola durante l'epoca staliniana. «Insegnavamo » fu la risposta laconica e senza esitazione. L'episodio dice assai più di un lungo discorso. Anche nelle epoche più buie della storia dell'uomo insegnare vuol dire, in qualche modo, sottrarsi alla brutalità della potenza e alle sue violenze. C'è qualcosa di « eternamente libero e autonomo » in questo trasmettere qualche cosa a qualcuno, in questo far lievitare nuove potenzialità attraverso esperienze antiche e sapienze precedentemente vissute. Ci si potrebbe chiedere perché mai quel che si poteva fare sotto Stalin e quel che è stato fatto nei secoli, a dispetto di qualsiasi tirannia e di qualsiasi sopraffazione (« insegnare ») non possa a maggior ragione ricuperare il suo significato di libertà, aumentare i suoi margini di autonomia, nei sistemi che dichiarano di ispirarsi ai principi della democrazia, della rappresentatività, della pluralità. È un interrogativo a cui tentiamo di dare una riposta.

Abstract: Il Ministro della Pubblica Istruzione ha finalmente reso nota l'ultima versione dei nuovi programmi d’insegnamento per la scuola media unica. Ciò avviene quasi venti mesi dopo l’approvazione della legge n. 348 (che, ricordiamolo, risale al 16 giugno 1977): lì, e precisamente all’art. 2, lo si incaricava di stabilire con decreto, sentito il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, nuovi programmi, orari e prove di esame per tale ordine scolastico. Per quanto riguarda la confezione ...; [Read more...] Il Ministro della Pubblica Istruzione ha finalmente reso nota l'ultima versione dei nuovi programmi d’insegnamento per la scuola media unica. Ciò avviene quasi venti mesi dopo l’approvazione della legge n. 348 (che, ricordiamolo, risale al 16 giugno 1977): lì, e precisamente all’art. 2, lo si incaricava di stabilire con decreto, sentito il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, nuovi programmi, orari e prove di esame per tale ordine scolastico. Per quanto riguarda la confezione dei programmi, al termine di un lungo e travagliato itinerario di elaborazione, il Ministro in carica si è riservato « l’ultimo taglio », vale a dire l'intervento in fase di montaggio definitivo dell'opera: occasione in cui la forma acquista più potere del contenuto e l’organizzazione del discorso diventa essa stessa discorso. Ai cronachisti delle nostre vicende in fatto di istruzione il compito di ricostruire e diverse fasi di allestimento dei programmi: i primi sei mesi di lavoro della commissione di esperti, impropriamente denominata dei « sessanta », in quanto più o meno artificialmente cresciuta, nel tempo, di un quarto abbondante; il primo ungo intervallo di ripensamento; la discussione autunnale in seno al Consiglio Nazionale; il secondo prolungato intervallo, quello del montaggio ministeriale; a conclusione della vicenda, ad un anno esatto dall'inizio dei lavori della commissione. Alla scuola il compito di rendere operanti, traducendoli in pratica didattica e concreti progetti di formazione, i principi e i contenuti presenti nel nuovo testo. Ma anche l’impegno di dare una risposta ai molti interrogativi che il lungo periodo di attesa ha accumulato e sedimentato nella coscienza di insegnanti, genitori, operatori scolastici. Cerchiamo qui di portarne alla luce alcuni.

Abstract: Tra le molte carenze della formazione che la scuola italiana fornisce la più grave è, probabilmente, la mancanza di una conoscenza sistematica della realtà sociale. Economia e sociologia, diritto e scienza politica, antropologia culturale e psicologia sociale, geografia antropica e demografia sono ancor oggi discipline ignote alla nostra scuola secondaria, o confinate in una posizione isolata e marginale (come avviene negli istituti tecnici). E invece sempre di più le giovani generazio ...; [Read more...] Tra le molte carenze della formazione che la scuola italiana fornisce la più grave è, probabilmente, la mancanza di una conoscenza sistematica della realtà sociale. Economia e sociologia, diritto e scienza politica, antropologia culturale e psicologia sociale, geografia antropica e demografia sono ancor oggi discipline ignote alla nostra scuola secondaria, o confinate in una posizione isolata e marginale (come avviene negli istituti tecnici). E invece sempre di più le giovani generazioni avvertono l’esigenza di una formazione in questo ambito, che le aiuti a comprendere i meccanismi della società nella quale vivono.
La proposta contenuta in questo volume - frutto di un lungo lavoro di riflessione condotto da una commissione del Consiglio italiano per le scienze sociali - intende proprio venire incontro a tale esigenza, delineando i contenuti e le procedure didattiche di un insegnamento integrato di scienze sociali, organizzato sulla base di alcuni fondamentali «blocchi» di problemi: i rapporti tra società e natura, tra economia e società, tra potere e società, tra cultura e società. Dall’esame delle condizioni da cui dipende un effettivo inserimento delle scienze sociali nel sistema scolastico italiano emerge però, al tempo stesso, la necessità di una profonda trasformazione dell’assetto generale della scuola secondaria, in particolare la necessità di un nuovo impianto culturale e di un nuovo rapporto con il mondo del lavoro. Per questa via il volume arriva a toccare i nodi più scottanti della riforma, oggi finalmente pervenuta al dibattito parlamentare, offrendo significative indicazioni sui problemi ancora aperti che il legislatore è chiamato a risolvere.