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Abstract: Periodo ispano/portoghese - Periodo olandese (sec. XVII) - Il periodo anglo/francese (sec. XVIII) - Il periodo inglese (1815-1818) - Periodo anglo/tedesco (1878-1918) - Periodo anglo/americano (dal 1918).

Abstract: Il desiderio esternatomi da persona autorevole di vedere il diritto pubblico romano esposto in forma da bastare ai giuristi, che non sono in pari tempo filologi, mi ha indotto a disegnare questo breve compendio. Che per una idea viva e per l’intelligenza dei principii del diritto privato romano e della procedura privata non basti sapere che il pretore è il magistrato giusdicente ed il giurato si chiama iudex, è tanto chiaro, quanto è chiaro che il giurista può fare a meno della maggior ...; [Read more...] Il desiderio esternatomi da persona autorevole di vedere il diritto pubblico romano esposto in forma da bastare ai giuristi, che non sono in pari tempo filologi, mi ha indotto a disegnare questo breve compendio. Che per una idea viva e per l’intelligenza dei principii del diritto privato romano e della procedura privata non basti sapere che il pretore è il magistrato giusdicente ed il giurato si chiama iudex, è tanto chiaro, quanto è chiaro che il giurista può fare a meno della maggior parte dei particolari del diritto pubblico romano e del suo apparato archeologico e filologico, che è altrettanto necessario quanto pesante. In questo compendio si è tentato di ordinare in sistema i momenti essenziali del diritto pubblico romano, omettendo la dimostrazione che non si può ricomprendere in un magro riassunto. Se non si deve concedere di farsi innanzi al pubblico con asserzioni discompagnate da prova, sia dato ad un lavoro senza pretese, come è quello che offriamo, quando gli argomenti, all’infuori del breve capitolo ultimo, sono addotti in un’opera più ampia, di rinviare a questa.
Il diritto pubblico di Roma non è perito, come non e perito il diritto privato romano. Senza dubbio il diritto pubblico non è stato trasmesso da giuristi di professione nella sua integrità, come è accaduto, nonostante tutte le perdite, pel diritto privato. Senonchè la tradizione storica, e persino la tradizione pseudo-storica, colma le lacune e sotto qualche aspetto è superiore a quella del diritto privato. Specialmente circa l’epoca più antica, per la quale ci fanno difetto nelle linee fondamentali le notizie del diritto privato, le istituzioni e le tradizioni ci hanno conservato del diritto pubblico un quadro senza colori, ma non senza netti contorni. Il giusto senso genetico, che gli deriva dalla sua scienza, protegge il giurista dalla misera visione di quella indagine storica, che crede di poter prescindere da ciò che non è mai accaduto.
Lo Stato romano dal re Romolo sino all’imperatore Diocleziano e in un rapido sguardo anche la restaurazione dioclezianea, vale a dire l’ininterrotta evoluzione di un popolo fornito delle più ricche doti politiche e più che alcun altro imperniato sulle sue basi, evoluzione che abbraccia secondo il computo romano un millennio e mezzo, e probabilmente nella realtà storica un periodo piuttosto più lungo che più breve, ecco l’oggetto di questa esposizione.
Se un ordine acconcio è la chiave di ogni intelligenza delle cose, qui ci si parano dinanzi difficoltà straordinarie. In una misura ancora più grande di quel che non avvenga nel diritto privato noi siamo qui abbandonati a noi stessi ; pel diritto pubblico non è a noi pervenuta dall’evo antico una esposizione che ci dia almeno approssimativamente un’idea del sistema. Ma anche nella materia stessa insor¬gono ostacoli. I singoli istituti sono germogliati su terreno storico, quindi illogici; ogni istituto si deve così abbracciare nella sua individualità, come dichiarare nelle sue funzioni politiche spesso assai varie. Soprattutto la cooperazione del magistrato coi comizii e col senato, il punto cardinale della costituzione romana, rende malagevoli le divisioni, imprescindibili nella trattazione della materia : onde le ripetizioni si possono ridurre al minimo, ma non evitare.
In questo compendio più decisamente che non nella più ampia esposizione legata all’apparato filologico, io ho tentato di porre innanzi chiaro il nesso sistematico, svolgendo nel primo libro il popolo e lo Stato, nel secondo la magistratura in generale, nel terzo le singole cariche, nel quarto le singole funzioni dei magistrati, nel quinto i comizii ed il senato. È forse una prerogativa della brevità imposta a questo compendio che per tal modo la compagine dello tato risalti evidente nella sua organizzazione.

Abstract: Trattato teorico-pratico di diritto civile. Delle obbligazioni, Vol. I.