Valerio, Ettore
Roma : Libreria del Littorio, 1930
Abstract: Nell'ottavo anno della rivoluzione fascista la maggior parte delle leggi dell’antico regime sono state abrogate o profondamente modificate ed è sorta, quindi, una nuova legislazione che va raccontata e illustrata in modo da costituire il Corpus juris della nuova Era.
La nostra collezione giuridica, che si propone lo scopo di formare questo Corpus juris, pubblica, tra gli altri, il volume del Valerio che tratta della protezione delle opere dell’ingegno, perchè si deve al fascismo la le ...; [Read more...]
Nell'ottavo anno della rivoluzione fascista la maggior parte delle leggi dell’antico regime sono state abrogate o profondamente modificate ed è sorta, quindi, una nuova legislazione che va raccontata e illustrata in modo da costituire il Corpus juris della nuova Era.
La nostra collezione giuridica, che si propone lo scopo di formare questo Corpus juris, pubblica, tra gli altri, il volume del Valerio che tratta della protezione delle opere dell’ingegno, perchè si deve al fascismo la legge del 18 marzo 1926 sul diritto di autore che tutela in ogni manifestazione la proprietà letteraria, la quale, come prodotto simultaneo del cervello e del braccio, è la più sacra delle Proprietà.
Il Valerio, già noto per altre pregevoli pubblicazioni in materia, illustra e commenta questa legge con i raffronti ai precedenti legislativi e alla legislazione estera, analizzando e risolvendo altresì le principali questioni riferentisi alle opere d’arte applicata all’industria, alle opere di architettura, alle opere d’ingegneria e a quelle cinematografiche e fotografiche che sono state tutelate per la prima volta dalla cennata legge. Si prospetta in sintesi precisa la natura e il contenuto del contratto di edizione, modificato con la legge 17 gennaio 1929, dandosi l'esatta interpretazione dell'art. 70 sulla retroattività della legge 18 marzo 1926, nonché, dell'art. 71 che si riferisce alle opere cadute nel pubblico dominio.
Senonchè i rapporti giuridici che sorgono dalla pubblicazione, rappresentazione, esecuzione, esposizione delle opere dell’ingegno non spiegano la loro efficacia soltanto in un determinalo Paese, perchè tali opere possono diffondersi anche in altri; da qui è nato il bisogno di una tutela anche nel campo internazionale.
Questa tutela è regolala dalla Convenzione di Berna riveduta a Berlino nel 1908, ma essa, ora è stata modificata da quella di Roma 2 giugno 1928 anche per l’affermarsi di nuove forme di diffusione delle opere (per es.: la radiotelefonia), sia per lo sviluppo e il perfezionamento dei mezzi di riproduzione (grammofono, cinematografo sonoro, etc.).
Della nuova revisione della Convenzione, che sostituirà quella di Berlino, il Valerio, appassionato cultore di questa branca giuridica, prendendo le mosse dalla originaria Convenzione di Berna del 1886, mette in rilievo le modificazioni ad essa apportate dall’Atto addizionale di Parigi del 4 maggio 1896, dall’Atto di Berlino del 1908. Da questi rapidi cenni illustrativi, si può argomentare l'importanza e l'utilità di questo volume che noi pubblichiamo con la certezza di far cosa gradita non solo a coloro che tali studi coltivano ma anche a lutti quelli che per ragioni di professione e di affari possono averne interesse.