Hanson, Norwood Russell
Milano : Feltrinelli, 1978
Abstract: I filosofi della scienza hanno dedicato molta attenzione alla logica della scienza considerando quest’ultima soprattutto sotto l’aspetto di sistemi scientifici ormai compiuti. In questa visione a posteriori acquista di solito un rilievo sproporzionato alla sua reale importanza la deduzione, la quale rappresenta in realtà un consolidamento che ha luogo solo a presa di possesso ormai avvenuta. Il momento di importanza veramente centrale nella scienza — quello che richiede uomini della st ...; [Read more...]
I filosofi della scienza hanno dedicato molta attenzione alla logica della scienza considerando quest’ultima soprattutto sotto l’aspetto di sistemi scientifici ormai compiuti. In questa visione a posteriori acquista di solito un rilievo sproporzionato alla sua reale importanza la deduzione, la quale rappresenta in realtà un consolidamento che ha luogo solo a presa di possesso ormai avvenuta. Il momento di importanza veramente centrale nella scienza — quello che richiede uomini della statura di un Galileo, di un Keplero, di un Newton, di un Maxwell, di un Einstein, di un Bohr, di uno Schròdinger, di un Heisenberg — è quello della scoperta. Galileo che, dopo vari decenni di fatiche e brancolamenti, trova finalmente il principio da cui dedurre le leggi dell’accelerazione di caduta; Keplero che, dopo una serie di tentativi estenuanti di scoprire una regolarità nei dati delle osservazioni di Marte compiute da Brahe e da Longomontano, abbandona finalmente la circolarità e accetta come ipotesi fisica l'orbita ellittica; Heisenberg che rinuncia ai principi della meccanica classica e riconosce l’impossibilità non tecnica bensì intrinseca di determinare simultaneamente velocità e posizione di una particella, sono altrettanti esempi della capacità di “vedere” nella realtà una "Gestalt" nuova. L’osservazione della realtà non è un mero fatto fisico; essa è condizionata dalle conoscenze anteriori e persino dal linguaggio e dalla notazione usati; le diverse teorie prendono l'avvio da fatti, che, pur essendo congruenti, apparentemente identici, appartengono a ordini di realtà diversi. La scienza non si fa né con l’induzione né con la deduzione, bensì con la “retroduzione," procedimento fondamentale nella fisica moderna come in quella classica: la scoperta è scoperta di formule da cui derivare spiegazioni di fenomeni di vario genere. Uno fra i pregi non minori di questo libro è quello di mediare l’argomentazione filosofica con una ricca esemplificazione storica. Uomini e vicende della storia della scienza si imprimono indelebilmente nella memoria, dando un’immagine viva della ricerca scientifica nel suo stesso farsi.